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Sicilia in controtendenza... negativa

In Italia diminuiscono gli infortuni e le morti sul lavoro, in Sicilia invece aumentano gli incidenti lavorativi

18 novembre 2009

Ieri il presidente dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), Marco Fabio Sartori, ha illustrato a Roma - alla presenza del ministro del Welfare Maurizio Sacconi - i primi dati relativi all'anno in corso sugli infortuni e sulle morti sul lavoro.
Diminuiscono ancora gli infortuni e le morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2009: in entrambi i casi ci troviamo di fronte a un calo sostenuto pari rispettivamente al -10,6% e -12,2%. Se il dato accentua sensibilmente il miglioramento in atto ormai da molti anni, va detto, tuttavia, che il primo semestre 2009 è stato un periodo particolarmente negativo per l'economia italiana sia sul versante dell'occupazione (diminuita dello 0,9% nel primo trimestre e dell'1,6% nel secondo) che su quello della produzione industriale, calata di oltre il 20%. Se a questo si aggiunge il massiccio ricorso alla Cassa integrazione, appare chiaro come al sostenuto calo della quantità di lavoro effettuata corrisponda, ovviamente, una considerevole flessione dell'esposizione al rischio di infortunio.

ANDAMENTO GENERALE - Nel primo semestre del 2009 gli infortuni sul lavoro sono stati 397.980 contro i 444.958 del primo semestre 2008, mentre i casi mortali sono stati 490 a fronte dei 558 dello stesso periodo dell'anno precedente. Il calo ha interessato tutte le componenti del fenomeno infortunistico, anche se in misura diversificata. La riduzione degli infortuni e dei casi mortali, infatti, ha riguardato soprattutto i lavoratori nell'effettivo esercizio della loro attività (cioè in occasione di lavoro): rispettivamente -11,1% e -13,1%. Più contenuta, invece, la flessione degli infortuni in itinere, ovvero quelli che si sono verificati sul percorso casa-lavoro e viceversa (-5,8%) e dei relativi casi mortali (-9,2%). Molto rilevante, infine, il calo dei morti sulla strada in occasione di lavoro (-20,5%).
INFORTUNI PER SETTORE DI ATTIVITA' - Quanto ai singoli settori di attività, il decremento rispetto al primo semestre del 2008 ha interessato soprattutto l'Industria (-21,5% di infortuni e -18,7% di casi mortali) e in particolare il comparto metalmeccanico, che ha fatto registrare una riduzione del 27,3% per gli infortuni e del 20% per i casi mortali. Anche le Costruzioni segnano un consistente calo degli infortuni (-15,8%) e uno molto più modesto dei casi mortali (-3,9%). Nettamente più limitata, invece la flessione registrata nei rami di attività dell'Agricoltura e dei Servizi, che segnano entrambi un calo degli incidenti del 2,2%, accreditando ulteriormente l'ipotesi che vede nell'andamento negativo della produzione industriale una delle principali cause della riduzione degli infortuni nei primi sei mesi del 2009. L'Industria, infatti, rappresenta il ramo economico che ha maggiormente sofferto della crisi produttiva e occupazionale in atto (l'ISTAT rileva per l'Industria in senso stretto un calo di occupati del 3,9% nel secondo trimestre 2009, a fronte di un -1,6% generale).
INFORTUNI PER GENERE - Nel primo semestre 2009 il miglioramento dei livelli infortunistici ha favorito soprattutto la componente maschile (-13,9%) e in misura molto più contenuta quella femminile (-2,1%), mentre la riduzione dei casi mortali è stata molto sostenuta per entrambi i sessi (-18,2% per le femmine e -11,7% per i maschi). Anche in questo caso il consistente decremento degli infortuni tra i lavoratori di sesso maschile, che dell'Industria rappresentano la parte preponderante sia in termini di occupati che di esposizione ai rischi, è parzialmente riconducibile alla crisi del settore industriale nei primi mesi del 2009.
INFORTUNI PER TERRITORIO - È stato il Nord industrializzato a evidenziare i migliori risultati in termini infortunistici nei primi sei mesi del 2009. In particolare, il Nord-Est ha registrato un calo del 14,3% degli infortuni e del 20,9% dei casi mortali. Sensibile anche la flessione a Nord-Ovest: -9,1% per gli incidenti sul lavoro e -19,5% per gli infortuni mortali. Al Centro, unico caso in controtendenza in tutto il panorama infortunistico, si registra un incremento di una decina di infortuni mortali: 107 casi contro i 98 dello stesso periodo del 2008.

IN AUMENTO GLI INFORTUNI IN SICILIA - Aumentano gli infortuni sul lavoro in Sicilia nel 2008. Sono stati 35.590 quelli denunciati all'INAIL a fronte dei 35.514 del 2007, con un incremento dello 0,02%, in controtendenza rispetto all'andamento nazionale, che per il 2008 ha fatto registrare invece una flessione di 4.1% punti percentuali. Sul totale diminuiscono gli incidenti avvenuti in ambiente lavorativo ordinario che sono stati 29.922 (-0,5%) e quelli da circolazione stradale (autotrasportatori merci/persone, commessi viaggiatori ecc) che sono stati 2.214 (-3,9%), mentre aumentano considerevolmente gli infortuni in itinere (percorso casa-lavoro-casa) arrivati a 3.454 (+7,5%). Lo rivela il rapporto regionale INAIL 2008 presentato oggi a Palermo.
Settori di attività. Il maggior numero degli incidenti è avvenuto nell'industria e servizi (30.209 casi), 2.709 sono invece gli eventi registrati in agricoltura e 2.672 per i dipendenti dello Stato. Fra i settori di attività il calo maggiore si evidenzia nelle industrie manifatturiere con un decremento del 9,3% e nelle costruzioni con una riduzione dell' 8,1%; anche in agricoltura si registra una riduzione dell' 1,2%; mentre aumentano gli eventi infortunistici nel settore dei dipendenti in conto Stato del 4,5%.
Province. Il fenomeno infortunistico si concentra soprattutto a Palermo (7.476 casi) e Catania con 7.109, seguono Messina con 5.334 casi e Ragusa con 4.020. Quasi tutte le città siciliane presentano comunque un andamento decrescente rispetto al 2007. Ragusa è la città con il maggior calo, -5,2% (4.020 infortuni nel 2008 rispetto ai 4.240 del 2007). A registrare il maggior incremento è, invece, Trapani con un aumento del 10,3%, (3.272 casi nel 2008 a fronte dei 2.966 del 2007) segue Palermo con un aumento del 4,9% (5.334 casi nel 2008 a fronte dei 5.610 del 2007) e Agrigento con un incremento del 2,5% (2.654 casi nel 2008 a fronte del 2.590 del 2007).
Infortuni mortali. Diminuiscono le morti sul lavoro. I casi denunciati sono stati 76 a fronte dei 77 del 2007. La maggior parte è avvenuta nell'industria e servizi che ha fatto registrare 64 casi, 11 eventi mortali hanno riguardato i lavoratori in agricoltura e uno i dipendenti in conto Stato. Nell'ambito dell'industria e servizi, il settore maggiormente colpito è stato quello delle costruzioni con 18 casi e dalle industrie manifatturiere con 11, segue il settore dei trasporti e comunicazioni con 9 casi e il commercio con 5. Tra le province "maglia nera" a Catania con 23 eventi mortali, seguono Messina e Ragusa con 11 morti, Palermo con 9, Trapani e Agrigento con 7, Caltanissetta con 4, Siracusa con 3 e Enna con un solo evento mortale.
Stranieri. Sono stati 1.725 gli infortuni che hanno riguardato i lavoratori immigrati, 5 sono stati invece i casi mortali. Rispetto al 2007 (1.551casi ) e al 2006 (1.291 casi ) si registra un aumento degli eventi che rimane costante per tutto il triennio in osservazione. La provincia maggiormente interessata è Ragusa, con 418 casi.
Malattie professionali. Nel 2008 sono state sono state presentate 1.010 denunce di malattie professionali a fronte delle 976 denunce del 2007 (+3,48%): 926 in industria e servizi, 66 in agricoltura e 18 in conto Stato. Il maggior numero è stato registrato nella provincia di Messina (287); seguono Caltanissetta (136), Palermo (127), Enna (116) e Catania (93).

"Il nostro obiettivo, in Sicilia , è quello di porre in essere un'efficace azione di prevenzione a diversi livelli di intervento", ha sottolineato il direttore regionale INAIL Sicilia, Mauro Marangoni, "così da ridurre i costi economici, sociali e assicurativi del fenomeno infortunistico per effetto del miglioramento delle condizioni di sicurezza e salute negli ambienti di lavoro".

- Approfondimenti Rapporto Regionale Sicilia

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18 novembre 2009
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