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Sono solo fenomeni naturali… probabilmente. Dichiarato lo stato di calamità naturale per Caronia

Teorie per tutti i gusti, tutti i gusti per le teorie. Chi o cosa ha provocato gli incendi di Canneto?

24 febbraio 2004
La Giunta Regionale Siciliana, presieduta da Salvatore Cuffaro, ha dichiarato ieri sera lo stato di calamità naturale per Caronia, nella cui frazione, Canneto, si sono sviluppati gli ormai celeberrimi incendi causati probabilmente da un raro fenomeno elettrostatico. La Protezione civile regionale ha attribuito l'origine dei roghi a "fenomeni naturali di tipo elettrostatico, prodotti da energia geotermica risalita in superficie generando cariche di elevata intensità".
Sulle cause degli incendi comunque, non c'è ancora una certezza scientifica e i cittadini di Canneto non sono ancora potuti rientrare nelle abitazioni evacuate con una ordinanza del sindaco, Pedro Spinnato.

Questa l’ultima notizia che si ha di Canneto di Caronia. Il Governo Regionale ha dichiarato lo stato di calamità naturale per un fenomeno probabilmente naturali di tipo elettrostatico.
Probabilmente…
C’è chi dice: "Niente di più naturale. Niente di più spiegabile con i principi base dell'elettrotecnica".
Anche se in questo campo, spiegano i tecnici, non vi sono certezze in assoluto.
Probabilmente…

Si sono quindi bandite le congetture su demoni e spiritelli, ma il timore rimane uguale, se le uniche ufficiali spiegazioni poggiano su di un probabilmente…
Altro che diavoli!
E se il "probabile fenomeno naturale" fosse foriero di ben altri seri pericoli?
Nessuno deve allarmasi con le notizie che di seguito si vogliono riportare. Si tratta più che altro di curiosità e di possibili spunti per la riflessione. Riflessione, certo, rivolta a chi di fisica, goeologia, vulcanologia, chimica e non so più quale altra materia nominare, se ne intende.
Certo, fino a quando non ci saranno spiegazioni scientificamente certe, i "probabilmente" sono possibili a tutti, e le congetture, di qualsiasi specie e natura, potranno viaggiare tranquillamente, con il proprio carico di divertimento, inquietudine, preoccupazione, scetticismo, etc, etc…

I segni precursori del terremoto
Si possono prevedere i terremoti ? Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo intenderci sul significato del verbo “prevedere”. Facciamo un esempio: visto che in un anno si verificano mediamente un milione di scosse e che vi sono zone in cui la sismicità è più intensa e frequente che in altre, affermare ad esempio che entro un anno in Giappone vi sarà una forte scossa non è affatto azzardato; in realtà in quel Paese nell'arco di un anno si potranno verificare non una, ma almeno una ventina di scosse di una certa intensità.
Se però per “prevedere” si volesse intendere la precisione del tempo, dell’intensità e del luogo in cui si verificherà il sisma ciò è assolutamente impossibile (o quasi).
Di recente, infatti, la previsione sistematica e razionale dei terremoti è uscita dalla sfera dell’approssimazione per entrare in quella della sperimentazione scientifica ottenendo anche qualche discreto successo.
L’occasione per l’avvio di un lavoro meticoloso e scientificamente corretto venne fornita da due violenti terremoti che si abbatterono in un breve lasso di tempo a pochi km di distanza l’uno dall’altro alla fine degli anni ’40 del secolo scorso nella regione meridionale dell’ex Unione Sovietica. Fu allora varato un piano di ricerca molto particolareggiato che richiedeva misure di gravità e di conducibilità elettrica delle rocce, rilevazione di onde sismiche di minima intensità e spostamenti anche insignificanti del terreno. Tutti questi dati vennero raccolti per molti anni di seguito e trasferiti ad un centro studi che aveva il compito di catalogarli e analizzarli.
Gli Americani non solo approfondirono le indagini sul campo ma le trasferirono in laboratorio dove le rocce vennero sottoposte a forti compressioni. Si notò in seguito a questi esperimenti che prima che si verificasse la frattura definitiva la roccia si dilatava per il formarsi di piccole crepe al suo interno. Questa dilatazione generava un aumento della conducibilità elettrica e un rallentamento delle onde ad alta frequenza. Gli stessi fenomeni vennero riscontrati sul territorio. Si formò quindi fra i fisici il convincimento che l’apertura di piccole fratture all’interno delle rocce avrebbe provocato l’infiltrazione di aria ed acqua con conseguente variazione di alcuni parametri fisici. Si era anche notato, all’approssimarsi del terremoto, un aumento nell’aria di radon (un gas radioattivo prodotto dalla disintegrazione spontanea di alcuni metalli), e di altri gas la cui quantità evidentemente aumentava in seguito alla fessurazione che consentiva una più ampia fuga di questi elemento dalla roccia. Piccoli e semplici apparecchi posti ad un metro di profondità sono in grado di rilevare la presenza dei gas contribuendo così ulteriormente alla previsione ravvicinata del sisma.
http://www.cosediscienza.it/geo/07_terremoti.htm

Le EQLs (le luci sismiche)
 La contrapposizione di masse rocciose nella litosfera porta ad un accumulo di stress tettonico nel sottosuolo. Questo stato può essere immaginato come un aumento di pressione negli strati interni della Terra che sono assorbiti e accumulati dalle rocce tramite una deformazione elastica della loro struttura. Quando l’aumento di compressione supera un determinato valore, specifico per quell’area, la deformazione delle rocce diviene irreversibile (deformazione plastica) e sotto questa spinta si genera un terremoto. L’energia precedentemente accumulata viene rilasciata finché non si ricrea una nuova situazione di equilibrio. Durante queste fasi compaiono fenomeni singolari e modifiche ambientali di diversa portata.
Si va dal comportamento anomalo degli animali a variazioni del livello delle acque nei pozzi e nelle sorgenti; dalle emissioni di gas di varia natura alle maleodoranti esalazioni sulfuree, da nebbie e foschie comparse repentinamente, fino a strani suoni e ruggiti provenienti dal sottosuolo. Tutti questi segni, che col tempo risultarono (in parte) spiegati dalla scienza come effetti collaterali del preannunciarsi di un sisma, furono assieme alle luci sismiche osservati e inglobati in quelle massime popolari il cui rispetto avrebbe permesso non solo di predire l'avvicinarsi del terremoto, ma anche di salvarsi da questa catastrofe. […] Si è scoperto che gli animali, più degli uomini, sono sensibili alle variazioni del campo magnetico terrestre, alla presenza di campi o cariche elettriche; condizioni che possono verificarsi prima di un sisma.[…] La presenza di gas, fumi e maleodoranti esalazioni provenienti da crepe e fenditure del terreno tende a confermare quelle ipotesi che riconducono parte delle EQLs all'accensione di sacche di gas intrappolate nella crosta.
Nel tempo si è riscontrato, anche grazie all'utilizzo dell'analisi statistica applicata alla casistica, che può esistere una significativa correlazione fra l'insorgere di vari eventi luminosi ed il terremoto, nelle aree circostanti la zona epicentrale, con tempi estremamente lunghi (fino a 6 mesi) e variabili da caso a caso. Questo tipo di analisi è parte della "T.S.T." (teoria dello stress tettonico), formulata negli anni '70 da M.A. Persinger e G.F. Lafrenieree e nel tempo affinata grazie all'apporto di J. Derr, geologo presso USGS, tenta di spiegare l'apparizione dei fenomeni luminosi anomali con la presenza di condizioni di stress tettonico accumulate nella litosfera e che potrebbero portare all'insorgere di un sisma.
Per non lasciare nel lettore l'idea che queste teorie possano spiegare il fenomeno simico, va detto che tali teorie presentano molte lacune, la maggiore delle quali è che non risulta realmente predittiva come una qualsiasi teoria dovrebbe essere, dal momento che si limita a verificare l'ipotesi solo dopo che le EQL (fenomeni luminosi) si sono verificate.
http://www.ufodatanet.org/report/eql04_i.htm

Noi ci fermiamo qua, coscienti di non aver dato alcuna risposta certa. Ma noi non siamo né specialisti né tecnici, ci riteniamo solo dei semplici curiosi a da tali ci prendiamo il diritto di proporre probabilità. Invitiamo chiunque a farlo, magari consigliando di ampliare le ricerche sulla piezoelettricità, sui precursori dei terremoti, e sulle previsioni dei terremoti, certo non con la speranza di trovare risposte certe, ma con quella di accendere della sana e salvifica curiosità

Buona ricerca

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24 febbraio 2004
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