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Storia e cartoon trionfano a Berlino

Premi all'Irlanda di Bloody Sunday e al Giappone animato di Spirited Away

18 febbraio 2002
Si chiude il Festival di Berlino con due vincitori: la storia d'Europa e i cartoon giapponesi. L'Orso d'Oro ex-aequo a Bloody Sunday, del regista irlandese Paul Greengrass e a Spirited Away, del giapponese Hayao Miyazaki, fotografa bene il difficile equilibrio tra tradizione e novità che questo Festival, forse più di altri, tenta di proporre. La giuria, presieduta dalla regista indiana Mira Nair, ha scelto così con piena consapevolezza della varietà di temi e linguaggi cinematografici e narrativi. Bloody Sunday racconta un episodio drammatico della storia europea: il massacro, nel 1972, di 13 civili durante una manifestazione pacifica per i diritti civili a Derry, Irlanda del Nord. Fu quell'episodio a innescare una guerra civile durata quasi trent'anni e il film evita ogni parzialità, entrando nelle pieghe della perversa dinamica che si ripropone in tanti conflitti dell'oggi: la moderazione, la ragionevolezza, la possibilità del dialogo sconfitti dall'estremismo e dalla violenza insensata. Una ferita rimasta aperta, quella del "Bloody Sunday, su cui Londra ha deciso di aprire una nuova inchiesta, ma che vive anche nella memoria dei giovani, irlandesi e non, grazie soprattutto alla canzone degli U2, che non a caso scorre sui titoli di coda. Ma di storia si parla anche del film di Bertrand Tavernier Laissez-passer ("Salvacondotto") che ha ottenuto due premi, l'Orso d'argento per il miglior attore (Jacques Gamblin) e per la colonna sonora di Antoine Duhamel: Tavernier ci riporta ai duri, ambigui giorni di Vichy, quando la linea di demarcazione tra resistenza e collaborazionismo era sottilissima. E' storia, ancora, in Baader del tedesco Christopher Roth che riflette sugli anni del terrorismo in Germania: la giuria ha premiato l'innovazione linguistica del film. L'austriaco Im toten Winkel, Hitler's Sekretaerin è stato invece premiato dal pubblico, forse anche grazie alla visione del restaurato Il Grande Dittatore (1940) di Charlie Chaplin, che ha chiuso il festival tra applausi scroscianti a Potsdamer Paltz.
Ma, nell'anno di Harry Potter, ai giudici - e al pubblico berlinese - è piaciuto moltissimo anche Sen to Chihiro no Kamikakushi (Spirited Away), storia a cartoni animati di Hayao Miyazaki, che racconta le avventure di una ragazzina in una terra magica, abitata da spiriti maligni. Il film ha battuto ogni record di incassi in Giappone (21 milioni di spettatori). Per la presidente della giuria, il film di Hayao Miyazaki andava premiato per la "sua esplosiva e originale immaginazione".

L'Orso al regista georgiano Otar Iosselani - il suo film è stato molto apprezzato dai critici - e il premio speciale alle otto protagoniste di 8 Femmes di Francois Ozon - gettonatissimo dalla stampa tedesca - sottolineano l'attenzione riservata alla Francia. Inaspettato invece la mancanza di riconoscimento per Amen di Costa-Gravas - anche questo un film che indaga sul passato, in particolare sulle presunte collusioni della Chiesa cattolica con il regime di Hitler. Come peraltro una delle ultime pellicole passate, A torto o ragione dell'ungherese Istvan Szabo, sulla vicenda del direttore d'orchestra Wilhelm Furtwaengler, rimasto in Germania dopo l'avvento di Hilter nel 1993: il tema torna a "Laissez-passer".
Trascurato anche nel palmares dei premi Iris di Richard Eyre, biografia della scrittrice Iris Murdoch interpretata dallo straordinario duetto Judi Dench e Kate Winslet. Più prevedibile infine la scelta dei migliori intepreti: la protagonista di Monster's Ball - Halle Berry - è già nella cinquina degli Oscar, mentre l'Orso d'argento a Jacques Gamblin - uno dei due protagonisti del film di Tavernier - premia la tradizione del grande cinema europeo. Rinviati a Hollywood sia il Russel Crowe di A beautiful mind sia il Gene Hackman d'annata, magnifico in The Royal Tenenbaums.

La Berlinale 2002 si chiude con un buon bilancio: oltre ai 23 film in competizione, il pubblico ha potuto vedere circa 400 pellicole provenienti da decine di Paesi e alla borsa dei diritti di distribuzione pare si siano chiusi ottimi affari.Il neodirettore Dieter Kosslick può tirare un sospiro di sollievo e soddisfazione: in 12 gionri sono stati staccati 430.000 biglietti per 1.704 proiezioni. Al Festival sono stati accreditati 3.404 giornalisti che, insiema al pubblico, hanno consumato 46 milioni di tazze di caffè. Il sito Web è stato visitato da 280.000 appassionati e curiosi. Alla rassegna "alternativa", il premio Teddy per il miglior documentario gay dell'anno è stato assegnato a Tutto su mio padre di Eve Benestand mentre la giuria internazionale ha deciso di premiare anche il contrometraggio Celebration di Daniel Stedman e il lungometraggio Just a Woman di Mitra Farahani.

Fonte: Kataweb

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18 febbraio 2002
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