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Successo al Salone del Gusto di Torino per i prodotti locali di Alcamo

lo stand dell'associazione alcamese ''Cafisu'' visitato dal principe Carlo d'Inghilterra

28 ottobre 2004

Il Purceddu di Alcamo, melone per principi
Dalla Russia all'America: i sapori di Alcamo conquistano nuovi riconoscimenti al Salone del Gusto di Torino.
Dopo la visita di numerosi vip italiani lo stand dell'associazione alcamese "Cafisu" ha ricevuto, nell'ultimo giorno, del Salone internazionale del Gusto, altre autorevoli visite. Uno stand realizzato anche con il patrocinio del Comune di Alcamo (TP) e della Regione Siciliana.
Ad assaggiare il pregiato melone d'inverno, oramai conosciuto come "Purceddu" di Alcamo,  il principe di Galles Carlo d'Inghilterra, che come riporta la giornalista Emanuela Minacci, su La Stampa, di domenica 24 ottobre, ha dichiarato "mi auguro di vedere presto arrivare ad Harrods il melone d'inverno 'purceddu Alcamo' che tanto ha solleticato il mio palato. Bravi".
Complimenti alla Sicilia ed al territorio alcamese anche da parte di Carlo Pedrini, presidente di Slow Food, che ha avuto parole d'elogio per il territorio nel corso del meeting conclusivo con i giornalisti di tutta Italia, "per la simpatia - dice- e l'interesse per la qualità dei prodotti che ha destato la Sicilia e territori come Alcamo, all'interno del Salone del Gusto".

Soddisfazione per il presidente dell'Associazione Nunzio Bastone che nel fornire i numeri delle degustazioni del purceddu sottolinea "che il nostro melone, uno dei prodotti più antichi ed importanti dell'agricoltura Trapanese, è stato gustato da centinaia di migliaia di visitatori. Ben 35 quintali di prodotto divisi a fette".
E poi, riferendosi al "Melone d'inverno", per  il quale l'amministrazione comunale di Alcamo, guidata dal sindaco Giacomo Scala, sta lavorando per chiedere il riconoscimento IGP, precisa che "i meloni seminati tra marzo e aprile, si raccolgono a partire dal mese di Luglio e la loro caratteristica più importante è la serbevolezza. Ottimi fino a Natale e oltre, con il passare del tempo diventano addirittura più buoni: tradizionalmente, dopo la raccolta, si sistemavano sulle terrazze delle case oppure si appendevano ai balconi. Per questo si chiamano meloni d'inverno. Un nome che indica una famiglia di vecchie varietà che stanno rischiando di scomparire".
Perseguire il progetto del recupero colturale del "Purceddu" secondo gli antichi sistemi dei nostri nonni, risulta particolarmente importante oltre che dal punto di vista economico, anche dal punto di vista della salute.
Precisa Giacomo Scala che "la valorizzazione della specificità di questo prodotto è una condizione per mettere in moto tutte quelle attività di turismo enograstronomico".
Importanti è anche il profilo salutistico, perché il recupero passa esclusivamente dalla condizione che non vengano usati concimi, pesticidi o quanto altro possa alterare la genuinità del prodotto, il tutto rigorosamente in asciutto. L'obiettivo è quello di diminuire le rese in quantità e aumentare la qualità per favorire la lunga conservabilità del prodotto. Tornare cioè a vederli ancora fino a febbraio inoltrato nei balconi delle nostre case, ad aspettare di essere aperti ed offerti nei giorni delle feste sulle nostre tavole ben imbandite.

Ai soci dell'associazione Cafisu, al presidente Nunzio Bastone, ai soci Giuseppe Pirrone, Giuseppe Milazzo, Franco Calvaruso e Giuseppe Pirrone, sono giunti i complimenti dell'Amministrazione comunale di Alcamo.
In contrapposizione al processo di globalizzazione dei mercati e alla rivoluzione dei trasporti e delle tecnologie d'informazione, con la conseguente diffusione ed omologazione dei modelli di consumo alimentare tra le varie Nazioni, le produzioni tipiche possiedono un intrinseco e forte legame al territorio, che, se individuato ed adeguatamente valorizzato, può promuoverne i diversi aspetti.
Inoltre, in virtù del significato relativo del concetto di sicurezza alimentare, privato, quindi, degli aspetti assoluti inerenti alla conformità a degli standard qualitativi di rigide legislazioni nazionali e/o internazionali, si può affermare che tali produzioni, quella del nostro melone purceddu, ed assieme a questo di altre importante scommesse alimentari e agricole, pur non conformandosi appieno alla normativa, sono un patrimonio alimentare che garantisce la salute dei consumatori.

Prelibate dal punto di vista culinario grazie alle loro caratteristiche organolettiche di eccezionale qualità, queste produzioni possiedono, inoltre, forti connotati culturali in forza del solido vincolo che li lega al territorio di provenienza, alla cultura ed alle tradizioni della popolazione locale. In virtù di tale binomio, risultano chiare le potenzialità di sviluppo rurale insite nei prodotti tipici, secondo i recenti intendimenti dell'Unione Europea contenuti in Agenda 2000.
In tale processo di sviluppo può svolgere un ruolo significativo il turismo enogastronomico, tipologia turistica complessa per la molteplicità delle risorse dell’offerta, per la peculiarità della domanda e per i ruoli dell’intermediazione turistica.
Il caso "melone purceddu verde" intende dimostrare l'utilità delle produzioni tipiche locali, salvaguardando la produzione anche contro il degrado ambientale.
Ma non si tratta solo di gastronomia e di produzioni, si intravedono potenzialità nello sviluppo rurale, conseguente anche all’incremento della presenza di turisti enogastronomici oramai in aumento consistente quantitativamente e qualitativamente.

Prof. Antonio Fundarò
(Università di Palermo)

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28 ottobre 2004
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