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Sul tavolo dell'Assemblea regionale siciliana vinta la puntata sull'apertura dei casinò nell'isola

Approvato il disegno di legge per l'apertura in Sicilia di ''case da gioco''

12 luglio 2004

Approvato dalla Quarta commissione dell'Ars il disegno di legge per l'apertura in Sicilia di "case da gioco". Ora il disegno di legge passerà al vaglio dell'Ars e dopo il voto andrà al Parlamento nazionale che si dovrà pronunciare sulla questione.
E' questo solo un primo passo, un modo per spingere il legislatore a redigere quel disegno di legge che la Corte costituzionale per ben due volte ha definito "improrogabile".

Un'analoga legge della Regione a statuto autonomo Friuli-Venezia Giulia per l'apertura di una casa da gioco (il Friuli ha case da gioco straniere a pochi chilometri) è stata bocciata dalla Cassazione, la quale ha ribadito che solo il Parlamento nazionale può modificare la legge sul gioco d'azzardo.
Ma i varchi verso la legge sui casinò non sembrano più essere invalicabili, in qualche modo, infatti, il Parlamento nazionale dovrà pronunciarsi sulla legge-voto che presumibilmente l'Ars approverà prima delle ferie estive.

Il sindaco di Taormina (città che da decenni si batte per riavere il proprio casinò), Aurelio Turiano (che ringrazia il presidente della quarta commissione dell'Ars, Beninati), assieme agli altri sindaci delle città turistiche associate all'Anit (Associazione nazionale per l'incremento turistico) che sollecitano da tanti anni un casinò, incontrerà a Roma il 15 luglio, l'onorevole Nino Strano di An che fa parte del gruppo ristretto di sette parlamentari incaricato di varare un disegno di legge in Commissione Tabacci.
Si parlerà anche di casinò on line, cioé la possibilità che ciascuno da casa con il proprio computer si colleghi a un casinò "semivirtuale", nel senso che punta sui numeri della roulette e vedrà sullo schermo il croupier che fa girare la pallina e il numero che esce. 

Insomma, giovedì prossimo nella Capitale si farà dunque il punto della situazione che è un po' positiva e un po' negativa: positiva nel senso che ormai sono state ascoltate tutte le parti interessate e si è arrivati a "disegnare" otto parchi divertimento, grosso modo in Lombardia, in Friuli, in Romagna, nel Lazio, nel Napoletano, in Puglia, in Sardegna e in Sicilia. La parte negativa sta nel fatto che si sta perdendo troppo tempo e che su questo disegno di legge si discute ormai da più di un anno senza risolvere il problema. Evidentemente c'è un «freno» politico, forse da parte degli ex democristiani sempre contrari alle case da gioco. Ma ormai opporsi al disegno di legge non ha senso perché a confronto delle nostre quattro case da gioco i Paesi della Comunità europea ne hanno centinaia (la sola Francia 130) e che i Paesi confinanti con l'Italia fanno la concorrenza a un passo dalle frontiere.

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12 luglio 2004
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