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The Black Dahlia

Il grande Brian De Palma porta sullo schermo ''la faccenda più scottante dopo la bomba atomica''

03 ottobre 2006


 





Noi vi segnaliamo...
THE BLACK DAHLIA
di Brian De Palma
 
Nella Hollywood del 1947 due poliziotti, ex pugili, Lee Blanchard e Bucky Bleichert sono incaricati di indagare sull'assassinio dell'ambiziosa Betty Ann Short, detta la Dalia Nera. Mentre Blanchard è sempre più preoccupato perché il raccapricciante omicidio minaccia la sua relazione con Kay, il suo partner Bleichert si sente sempre più attratto dalla enigmatica Madeleine Linscott, figlia di uno degli uomini più importanti della città, che si rivela stranamente legata alla vittima.

Se si uniscono lo scrittore dal cuore nero d'America, il regista di 'Vestito per uccidere' e le labbra più sexy del mondo, ne esce la pellicola più attesa di fine 2006. Brian De Palma porta sullo schermo ''la faccenda più scottante dopo la bomba atomica'', come la definì un quotidiano dell'epoca: il caso della giovane aspirante attrice uccisa e mutilata nel gennaio del 1947 a Los Angeles.
La Dalia Nera è tratto da uno dei più celebri romanzi di James Ellroy, un autore capace di esplorare i ''luoghi oscuri'' della coscienza di un Paese e di un'epoca e di esorcizzare un altro brutale omicidio rimasto impunito: quello di sua madre. La Dalia Nera è un noir, esistenzialista ed allucinato, in perfetto stile anni quaranta e con un cast che sembra uscito da 'Le catene della colpa' di Jacques Tourneur.


Anno 2006
Distribuzione 01 Distribution
Durata 120'
Regia Brian De Palma
Sceneggiatura Josh Friedman
Tratto dal romanzo 'Black Dahlia' di James Ellroy
Con Josh Hartnett, Scarlett Johansson, Hilary Swank, Aaron Eckhart, Mia Kirshner
Genere Drammatico/Noir


La critica
''De Palma conferma il suo consolidato talento formale, ma realizza un film accademico e, lungo la strada, perde un po' il filo del racconto di Ellroy. Truccata da femme fatale, Scarlett Johansson sembra una ragazzina con i vestiti di Lana Turner.''
Roberto Nepoti, 'la Repubblica'

''The Black Dahlia un buon noir con deboli attori (...) Il film ha un vizio d'origine: deriva da un soggetto esteso e intricato; e ha limiti di realizzazione: Josh Hartnett e Aaron Eckhart, i protagonisti, non valgono Russell Crowe e Guy Pearce di Los Angeles Confidential; Vilmos Zsigmond fotografa con una luce giallo-sbiadita e lo fa per 'raffreddare' la solarità novembrina, ma alla fine riesce solo a rendere sgradevole la visione; casa e vestiti di Scarlett Johansson, invece, sono stupendi come ricostruzione d'epoca, ma troppo fini per il personaggio di una prostituta. Dettagli che forse lo spettatore non coglierà. (...)''
Maurizio Cabona, 'il Giornale'

''(...) Nel film Los Angeles non c'è: per forza, è stato girato a Sofia, e per quanto il lavoro di ricostruzione Anni Quaranta di Dante Ferretti sia straordinario, l'atmosfera di Bulgaria non è quella di California, e una storia realizzata quasi tutta in interni provoca un poco di oppressione. La ricca trama (...) è stata ridotta e tagliata in un modo che rende a volte il film incomprensibile (...). (...) Aaron Eckhart demotivato pare il fumetto di Dick Tracy con la mascella quadrata, Josh Hartnett è più manierato di Indiana Jones ma carino; Hilary Swank (ricca lesbica incestuosa), Scarlett Johansson e la vittima mitomane Mia Kirsher vanno benissimo. E' fantastica Fiona Shaw (...)''
Lietta Tornabuoni, 'La Stampa'

''E' difficile dire se De Palma e il suo sceneggiatore Josh Friedman abbiano fatto centro nel portare sullo schermo l'intricatissima e fluviale trama del libro. Ed è quindi arduo affermare se The Black Dahlia è il capolavoro che molti, visti i talenti in ballo, si aspettavano. Probabilmente non lo è, ma difficilmente i film di genere sono capolavori a prima vista (...)''
Alberto Crespi, 'l'Unità'

''The Black Dahlia è un film sbagliato. (...) Stupenda la Los Angeles 1947 reinventata in Bulgaria (...). Di buona mano la regia, supportata dalla fotografia in chiaroscuro di Vilgos Zsigmond, e adeguati gli interpreti (...). Tutti e quattro partono bene ma poi il copione non li sorregge e li trascina in situazioni impossibili.''
Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera'

''Gli ingredienti sono dosati come vuole il ricettario: colpi di scena a ripetizione, dark lady, poliziotti che non si tolgono il cappello neppure quando scopano. Manca il tono che rendeva quei film - di serie A, come di serie B - meravigliosi e indimenticabili. Difficile sbagliare la voce fuori campo (...). Eppure qui non funziona. Come non funziona l'ambientazione: invece di scomodare l'espressionismo tedesco, e di divertirsi con audaci piani sequenza, non sarebbe stato meglio far abitare il poliziotto in una casa da poliziotto?''
Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio'

''Brividi e montanti hitchcockiani redivivi ritornano dunque in The Black Dahlia, l'ultimo capolavoro di Brian De Palma. Una ossessione 'noir della decadenza', che cerca di curare a iniezioni di sarcasmo Chandler, il flusso narrativo ''sesso, sangue e napalm'' del troppo solido e macho Ellroy. (...) Nessun sentimentalismo nostalgico, per De Palma, comunque. Anche i suoi colpi da maestro, come il dolly danzante quasi antonioniano che tiene in pugno in un piano sequenza non uno, ma ben due avvenimenti criminosi, diventano sperimentazione per un cinema del futuro.''
Roberto Silvestri, 'Il Manifesto'

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03 ottobre 2006
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