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Umanità vs Diplomazia?

I 37 profughi sudanesi ancora in alto mare sulla Cap Anamur. Il Governo italiano: ''Devono chiedere asilo a Malta''

08 luglio 2004

Sembra non voler finire l'odissea per i 37 profughi sudanesi salvati dalla nave umanitaria tedesca Cap Anamur nelle acque di Lampedusa (AG) e che da  venerdì scorso incrocia al largo della costa agrigentina, in acque intenazionali senza poter attraccare a Porto Empedocle.
Le autorità italiane non autorizzano la nave ad attraccare e a sbarcare i sudanesi, perché sostengono che il punto dove sono stati raccolti dalla Cap Anamur è più vicino a Malta che al territorio italiano, e dunque gli africani devono essere accolti in quel paese.
Il comandante della nave, Stefan Schmidt, afferma invece che il salvataggio è avvenuto in un tratto di mare più prossimo a Lampedusa che a Malta, e che dunque è l'Italia a dover ricevere i sudanesi. Schmidt spiega di essersi diretto verso Porto Empedocle perché il porto di Lampedusa non consentiva l'attracco della sua nave, di dimensioni troppo grandi.

Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, dopo aver esaminato la vicenda insieme al collega tedesco Otto Schily ha ribadito che i 37 profughi - in fuga dalle battaglie che si stanno consumando a Darfur, la regione del Sudan devastata dalla guerra e dai massacri - , devono presentare domanda d'asilo a Malta, luogo di primo approdo. "Pur riconoscendo il delicato profilo umanitario della vicenda - spiega il Viminale - i due ministri considerano assolutamente doveroso il rispetto della norma internazionale che impone la presentazione della domanda d'asilo nel luogo di primo approdo (in questo caso Malta) dei presunti profughi".

E mentre dal Comune di Cinisello Balsamo (MI) il neo sindaco Angelo Zaninello fa sapere di essere disposto ad accogliere uno dei 37 profughi della Cap Anamur, e dalla Capitale il sindaco Walter Veltroni ha dato la propria disponibilità ad accogliere i profughi sudanesi insieme ai sindaci di Milazzo, Gela, Diana e Ancona, che hanno accolto l'appello lanciato dell'Arci affinché i comuni diano la propria disponibilità ad accogliere i naufraghi (almeno uno per comune), a Palermo, davanti alla Prefettura è cominciata la protesta dei Verdi con uno sciopero della fame a staffetta per sollecitare il governo italiano ad un'azione umanitaria e che vuole coinvolgere anche i cittadini invitati "alla mobiltazione".
Il deputato regionale dei Verdi, Calogero Miccichè, protestando davanti al Quirinale con un cartello al collo chiedendo di essere ricevuto dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per consegnarli una lettera nella quale si fa appello a trovare una soluzione per i 37 profughi sudanesi, ha ricordato l'assegnazione fatta dal Capo dello Stato al Comune di Lampedusa e Linosa della Medaglia d'Oro «per superiori meriti di accoglienza nei riguardi dei migranti che fuggono da guerre e da condizioni di vita miserevoli».

Intanto ieri, i volontari di Emergency, l'associazione umanitaria fondata da Gino Strada, sono salpati nella tarda mattinata da Porto Empedocle (AG) con un'imbarcazione carica di viveri e generi di prima necessità destinati alla Cap Anamur. I rifornimenti approntati da Emergency serviranno ad alleviare le difficoltà che cominciano a registrarsi sulla nave umanitaria per l'imprevista permanenza dei 37 profughi.
Insieme con Emergency anche il componente della segreteria regionale della Cgil-Medici Sicilia, Francesco Ingrillì. "Abbiamo risposto a una richiesta di Gino Strada - spiega il segretario della Cgil-Medici, Renato Costa - che nei giorni scorsi ci ha chiesto di collaborare con Emergency per prestare soccorso ai profughi nella speranza di una veloce e positiva soluzione di questa emergenza umanitaria".

- Diario di bordo della Cap Anamur

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08 luglio 2004
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