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Un Bomb Jammer per Nino Di Matteo

15 parlamentari al ministro Alfano: "Non facciamogli fare la fine di Falcone e Borsellino"

14 novembre 2014

Dotare il pm Nino Di Matteo e la sua scorta del dispositivo "Bomb Jammer", il sistema anti-terroristico che avrebbe potuto salvare la vita a Falcone e Borsellino. È questo l'obiettivo dell'interrogazione "trasversale" al ministro dell'Interno appena depositata al Senato dai parlamentari Pepe, Vacciano, Bencini, Molinari, Maurizio Romani, Girotto, Orellana, Bocchino, Campanella, Bignami, Gambaro, Cervellini, Cappelletti, Mussini, Scilipoti.

Visto che, si legge nel documento, è salita "l'allerta intorno al palazzo di giustizia, anche a causa delle minacce di Salvatore Riina, delle incursioni di estranei nei diversi uffici giudiziari e di falsi allarmi bomba, mentre ad oggi il pm Antonino Di Matteo non è stato dotato di alcuno strumento di tipo bomb jammer atto a scongiurare attentati, nonostante il ministro dell'Interno Angelino Alfano ne avesse dichiarato la disponibilità durante una visita a Palermo, durante un incontro in Prefettura e poi durante una conferenza stampa, tanto che 'La Repubblica' intitolava un articolo del 3 dicembre 2013 Allarme mafia, Alfano a Palermo: «Sì al "bomb jammer" per Di Matteo», ulteriormente interrogato sull'argomento, il ministro dichiarava che era utile investigare sull'eventuale nocumento che lo strumento avrebbe potuto causare alla salute pubblica. Nocumento non preso in considerazione dai diversi capi di Stato stranieri in visita in Italia". E a quelle parole, si legge ancora nell'interrogazione, "non sono seguiti i fatti" (LEGGI).

Anche in considerazione della "delicatezza e dell'essenzialità per la democrazia italiana dell'indagine attualmente condotta circa la "trattativa" - i parlamentari chiedono di sapere - se i fatti corrispondano al vero; se il dispositivo in questione sia nella disponibilità dello Stato e quali provvedimenti il ministro in indirizzo abbia intenzione di assumere; se abbia intenzione, qualora le notizie riportate corrispondessero al vero, di dotare la scorta del magistrato di tale congegno, che già avrebbe salvato le vite di Falcone, Borsellino, delle loro scorte e le loro inchieste".

[Informazioni tratte da ANSA, Corriere del Mezzogiorno]

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14 novembre 2014
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