Un consorzio per la qualità delle carni per tutelare i consumatori siciliani
E' in fase di operatività un progetto sperimentale che prevede l'inserimento nel rumine di ogni animale di un microchip che consentirà un maggior controllo veterinario e l'individuazione del Dna.
Sarà dunque, nei fatti, un ulteriore marchio per riconoscere e ricostruire la provenienza del bestiame.
Al consorzio, che si è costituito a Palermo nel dicembre dello scorso anno hanno aderito, oltre alla Regione e alla Provincia di Catania, il dipartimento di Morfologia, biochimica, fisiologia e produzione animale dell'Università di Messina.
Del gruppo fanno inoltre parte la società cooperativa San Giorgio di Gangi, e il Consorzio della carne bovina, ovina, caprina e suina dell'area interna di Enna e dei Nebrodi.