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Un Finanziaria ''rivoluzionaria e miracolosa''

Ma la manovra non piace ai magistrati: ''I tagli alla giustizia ci allontanano dai cittadini''

07 agosto 2008

E' una manovra "rivoluzionaria". Così è stata presenta ieri la Finaziaria, durante la conferenza di fine estate nella sala stampa di Palazzo Chigi. A parlarne e a tesserne le lodi c'erano il ministro del Welfare e della Salute Maurizio Sacconi, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoni, il ministro della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta e, ovviamente, il "pater" della Finaziaria Giulio Tremonti. Nume tutelare della rappresentanza governativa, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta.
Dunque, una manovra "rivoluzionaria" perché inaugura la nuova prassi di anticipare a prima dell'estate la definizione della sostanza della legge finanziaria per i prossimi tre anni. Una scelta ampiamente lodata dal governo e che nella sostanza conferma gli obiettivi di pareggio di bilancio e annuncia un piano casa da 20 mila nuovi alloggi per il 2009. Con la Finanziaria è in arrivo una "rivoluzione" anche per la Pubblica amministrazione, con nuovi fondi per il rinnovo dei contratti e premi alla produttività.

"Prima - ha precisato il ministro Tremonti - sostanza e forma della legge finanziaria convergevano in una discussione che durava tre mesi e valeva solo per un anno; adesso la sostanza per tre anni è già definita prima dell'estate, e l'involucro formale e quello contabile riassuntivo e riepilogativo nelle tabelle saranno discussi, ma in forme e diverse da quelli tradizionali, a partire da settembre". Con il via libera dell'altro ieri a Montecitorio, quindi, Tremonti può spuntare la prima delle tre linee di politica economica e di riforma, già indicate nel Dpef, su cui si sta muovendo il governo: stabilizzazione triennale dei conti pubblici (che, ha detto Tremonti, può considerarsi "chiusa" con il voto di martedì), agenda di Lisbona ("realizzata per due terzi") e federalismo fiscale ("in fase avanzata"). L'anticipo nella manovra con prospettiva triennale, inoltre, ha precisato il titolare del Tesoro, è stato "oltre che strategico nella logica europea, anche saggio per il nostro Paese" vista la difficile congiuntura internazionale.
Ora quindi, con la stabilizzazione dei conti, il primo impegno del governo è rispettare l'impegno del pareggio di bilancio entro il 2011, ha detto Tremonti che ha anche annunciato l'arrivo di un piano casa "da 20 mila nuovi alloggi già nel 2009". Un piano che, tuttavia, non piace al sindacato degli inquilini, il Sunia, che parla di "ennesimo sostegno ai costruttori nostrani" e definisce la manovra una "vera e propria truffa", perché toglie 550 milioni all'emergenza abitativa.

Una forte critica all'intera Finanziaria è arrivata dalla Cgil. "Il governo sta programmando la perdita del potere di acquisto di 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici", ha affermato il coordinatore del dipartimento Settori Pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile. "Quanto previsto nella manovra - ha detto il sindacalista - e probabilmente confermato nella legge finanziaria, rappresenterebbe solo quanto necessario per coprire l'inflazione programmata, 1,7% per il 2008 e 1,5% per il 2009, quando allo stesso tempo il governo certifica che a fine 2008 l'inflazione sarà pari al 3,4". Questo significa, spiega Gentile, "che si sta programmando la perdita di potere d'acquisto delle retribuzioni di 3,5 milioni di dipendenti pubblici".
A rincara la dose polemica l'Associazione nazionale dei magistrati che attraverso il suo presidente, Luca Palamara, esprime un giudizio assolutamente negativo. "Migliorare il servizio giustizia è possibile solo con un aumento delle risorse e non con dei tagli come quelli previsti nella manovra finanziaria. Prendiamo atto che con questa manovra si tagliano le spese, e tagliare le spese vuol dire aggravare un sistema che già funziona con grave difficoltà".

Il taglio di risorse per la giustizia, contro il quale la scorsa settimana il sindacato delle toghe, assieme all'Avvocatura e ai sindacati dei lavoratori del settore, aveva lanciato un appello, rischia di allontanare ancora l'obiettivo di rendere un buon servizio ai cittadini "con un processo - ha sottolineato Palamara - che si svolga in tempi ragionevoli come prevede il dettato costituzionale". Per l'Anm, sono necessarie riforme rivolte "all'interesse del cittadino, senza incidere su provvedimenti che in realtà non determinano un miglioramento del servizio, quali il ddl sulle intercettazioni o le paventate riforme costituzionali, come quella del Csm o sulla separazione delle carriere". Sì, dunque, "all'efficienza del processo", aggiunge Palamara, ma netto 'no' alle riforme costituzionali. Tornando sulla manovra, il presidente dell'Anm prende anche atto della modifica introdotta all'articolo 69, che incideva sugli scatti per le retribuzioni dei magistrati: "Il danno è stato evitato - ha concluso il presidente dell'Anm - ma la discussione sugli stipendi deve essere affrontata separatamente. Auspichiamo sempre la perequazione con le retribuzioni delle altre magistrature".
Il 25 ottobre prossimo, in occasione della Giornata sulla giustizia civile, magistrati ed avvocati, ha inife ricordato Palamara, si riuniranno ancora per verificare l'evolversi della situazione e per valutare eventuali forme di protesta. [Informazioni tratte da SiciliaInformazioni.com, Corriere.it]

Niente mezzi e uomini
IL REPARTO SCORTE DI PALERMO NON HA LE BLINDATE
di Romina Marceca (SiciliaInformazioni.com, 05 agosto 2008)

Mezzi e uomini. Due costanti, due chiodi fissi per i sindacati delle forze di polizia. Sono questi che mancano, sono questi che servono per la sicurezza. Questa è l'unica certezza per i sindacalisti. Ecco i punti su cui si batte il fronte dei sindacati. Un mese e mezzo fa a Palermo, ma anche in Puglia e in Liguria, un altro episodio che ha messo in crisi il servizio di pattugliamento in auto. "Alcune auto sono rimaste a secco - rivela il Siulp, il sindacato della Polizia - ed è dovuta scattare la procedura d'urgenza".
Personale in pensione. A fronte di 10 mila poliziotti che andranno in pensione nel 2009 - secondo i dati forniti dal Siulp - saranno reintegrati solo mille uomini, appena il dieci per cento.
I mezzi. La vita media di un'auto utilizzata per il servizio di volante - cioè il pattugliamento nelle strade - è di 7 anni. A Palermo - una delle città con maggiori difficoltà - per gli otto commissariati cittadini le volanti sono in funzione 24 ore su 24 per mancanza di mezzi sostitutivi, sempre secondo i riscontri del Siulp. "Ciò significa - dice Vittorio Costantini, segretario generale del sindacato - che in 5 anni di vita l'auto è come se fosse stata sfruttata da 20 anni con chilometraggi che arrivano anche a 150 mila chilometri".
Reparto scorte. Una peculiarità a Palermo. Alcune auto impiegate per il servizio scorte non sono blindate, tant'è vero che alcuni agenti viaggiano su alcune Fiat Uno. Sono venti, invece, le auto impiegate per il servizio di tutela a personalità sotto il mirino della mafia. "Ma l'assurdità è che - denuncia Costantini - se arrivano in città delle personalità dobbiamo ricorrere alle auto blindate di altre questure. Ci chiediamo se la politica ha già dimenticato il periodo delle stragi".

Le forze dell'ordine svelano il bluff del pacchetto (in)sicurezza
Siulp, Sap, Silp per la Cgil, Coinsp e federazione Consap, per la polizia. Dall'altra parte il Cocer dei carabinieri e la Guardia di finanza. Tutti uniti contro la manovra Finanziaria e anche contro il pacchetto sicurezza che "porta l'esercito nelle città senza tenere conto della mancanza di mezzi e uomini nelle forze dell'ordine".
"Siamo contrari, al di là del rispetto che proviamo per le missioni di pace, i caduti e la preparazione dei militari dell'esercito, perché la loro professionalità è mirata soprattutto ad un'azione di guerra. Ma - spiega Costantini - le questioni di ordine e sicurezza pubblica sono ben altro. Noi per questi servizi siamo stati formati sin dall'inserimento in polizia con corsi e aggiornamenti continui, anche a livello teorico studiando il codice di procedura penale e il codice penale". I soldati sono addetti anche ad arrestare in flagranza di reato. "Questo comporterà agli appartenenti delle forze dell'ordine un ulteriore aggravio. In poche parole faremo da balia a loro. Un costo altissimo per la nostra professionalità. Mi auguro che non si creino mai situazioni di pericolo per loro e per noi che li affianchiamo".
Costantini ci va giù duro sul decreto Sicurezza. "Stanno vendendo fumo, questa non è sicurezza. L'arrivo dei soldati non è vero che è a costo zero, ma a suon di milioni di euro. E quel denaro lo potevano investire invece per le forze di polizia".

 

 

 

 

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07 agosto 2008
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