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Un mare di morte

A sud di Lampedusa: diciotto morti a bordo di un gommone in balia delle onde da due giorni. 73 le persone salvate

24 agosto 2014

Una nuova tragedia nel Mediterraneo: gli uomini della Marina Militare impegnati nell'operazione Mare Nostrum hanno recuperato a sud di Lampedusa i cadaveri di 18 migranti, tutti uomini, che erano a bordo di un gommone. Sull'imbarcazione altre 73 persone, provenienti da Mali e Senegal, che sono state salvate.
Il gommone, alla deriva da due giorni, era stato avvistato nel corso della notte da nave Sirio, che si è diretta nella zona per prestare i soccorsi. L'imbarcazione era in balia del mare, probabilmente a causa di un problema al motore. Quando gli uomini della marina l'hanno raggiunta, hanno tratto in salvo 73 migranti e scoperto che a bordo c'erano anche 18 cadaveri. Probabilmente morti di sete e intossicati dall'ingestione di idrocarburi o dall'inalazione di vapori visto che a bordo del gommone c'erano diversi fusti di benzina.
Secondo i naufraghi però ci sono anche alcuni dispersi. I migranti hanno raccontato che erano partiti un paio di giorni fa e a bordo dell'imbarcazione erano in 99, dunque ci sarebbero 8 dispersi. Le ricerche da parte degli uomini della marina sono andate avanti per tutta la notte, ma nessun altro profugo è stato recuperato. La nave Sirio arriverà a Pozzallo nel pomeriggio.

E mentre le unità impegnate nell'operazione Mare Nostrum segnalavano l'ennesimo naufragio nel Canale di Sicilia, la nave Fiorillo della guardia costiera soccorreva altri due barconi carichi di migranti. L'operazione è avvenuta oltre cento miglia a sud di Lampedusa, in acque libiche. Complessivamente sono stati recuperati oltre 500 profughi, tra cui donne e bambini, la maggior parte proveniente dalla Siria, dal Libano e solo in minima parte dal Corno d'Africa. Le operazioni di soccorso si sono svolte a rilento perché i migranti, in mare da tre giorni, presentavano evidenti segni di disadratazione e molti di loro sono svenuti. I profughi sono stati assistiti sulla nave Fiorillo oltre che dal personale di bordo della guardia costiera anche da due volontarie del Cisom, prima di essere trasbordati silla nave San Giusto della marina militare.
Nel complesso sono oltre 3.500 le uomini, le donne e i bambini salvati da venerdì nel canale di Sicilia dai mezzi della marina militare, della guardia costiera e dalle imbarcazioni civili.

Sul fronte politico, il ministro dell'Interno Angelino Alfano torna a bussare alla porta della Ue. "Solo i ciechi non vedono ciò che sta accadendo: più si aggrava il problema della frontiera del Mediterraneo più si capisce che Mare Nostrum dev'essere sostituita da un'azione europea", così Alfano, in un'intervista al Corriere della Sera. "L'immigrazione illegale, - ha aggiunto - ma anche e soprattutto la fuga da guerre e persecuzioni, che hanno come teatro il Mediterraneo, non sono una questione italiana: i migranti vogliono andare in Europa. Mare Nostrum nacque come un'operazione a tempo dopo la tragedia di Lampedusa. Ma non possiamo arrivare al secondo anniversario, al 18 ottobre 2015. O la questione viene presa in mano dall'Europa o l'Italia dovrà adottare le proprie decisioni. Purtroppo in Italia le parole di Salvini dimostrano che sta nascendo una brutta destra estrema che non ci piace per linguaggio, contenuti e riferimenti. Noi vogliamo risolvere il problema, altri no, per avere voti". E ancora: "Mare Nostrum ha salvato migliaia di vite umane. Occorre costruire una proposta alternativa alla quale sto lavorando. La sottoporrò al governo ma e' un tema che si pone soltanto dopo una eventuale risposta negativa dell'Unione europea riguardo il subentro a Mare Nostrum. Di certo non possiamo attendere a lungo".

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24 agosto 2014
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