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Un Mare di tesori

A Campobello di Mazara (TP) si terrà il I° convegno nazionale sul tema ''Archeologia marina in Sicilia''

28 agosto 2004

Il Mare Nostrum, il Mediterraneo, mare dalla storia antichissima e che nei secoli ha rappresentato ricchezza, fortuna, elemento vitale e divino conserva nei suoi fondali, la storia dell'uomo occidentale.
Ritrovamenti d'importanza eccezionali sono stati fatti nel corso dei decenni sotto quelle acque blu, acque nelle quali stanno incastonate come gemme preziosa, le coste meridionali dell'Europa e le coste settentrionali dell'Africa. Reperti che hanno permesso di leggere quali erano le politiche, i traffici, i modi di vivere l'esistenza per i fondatori della nostra civiltà.
Sul fondo delle acque che circondano la Sicilia, gioiello fra i più preziosi del Mediterraneo, negli ultimi anni i ritrovamenti sono stati tantissimi e sbalorditivi: dal Satiro danzante, alle Teste romane, dal Rostro della battaglia delle Egadi, alla bambola appartenuta ad una bambina che abitava la Trinacria ben 4000 anni fa. Scoperte che hanno dato linfa vitale all'archeologia, materia che in Sicilia è stata forse troppo bistrattata e presa in poca considerazione, e che finalmente ha potuto dimostrare quanta ricchezza c'è (e non pensiamo solo a quella culturale) e quanta se ne possa produrre nei nostri mari. 

L'archeologia marina siciliana è diventata una delle punte di diamante per l'Isola, elemento di prestigio riconosciutoLe teste romane ritrovate a Pantelleria in tutto il mondo. Per questo a Campobello di Mazara (TP) si svolgerà lunedì 30 agosto alle 19, nel borgo marinaro di Torretta Granitola, nel gazebo della Lega Navale in Piazza Duca degli Abruzzi, il Primo convegno Nazionale sul tema "Archeologia marina in Sicilia", promosso dal Comune in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni archeologici di Trapani e la Lega Navale.
Tra i relatori il professore Sebastiano Tusa, Sovrintendente per l’archeologia marina in Sicilia, al quale il Comune di Campobello di Mazara ha dato la cittadinanza onoraria, e l’archeologo Mauro Curti

particolare del "Rostro della battaglia delle Egadi"Tra i temi del convegno, appunto, le vecchie e le nuove scoperte archeologiche nei fondali del Mediterraneo. Si parlerà, tra le altre cose, del ritrovamento di una fregata e di 30 cannoni, quasi certamente di origine spagnola, localizzati nei fondali di Ras El Hilal, in Libia, dall'equipe di archeologi subacquei capitanati da Sebastiano Tusa; del "Rostro delle Egadi", utilizzato da una nave romana nella prima Guerra Punica contro i Cartaginesi, delle 19 anfore di fattura greca, romana e punica e di tre ceppi d'ancora romani in piombo recuperati pochi mesi fa dal Comando carabinieri Tutela Patrimonio Culturale; e di numerosi reperti provenienti dalle acque del Canale di Sicilia - attualmente esposti al Museo del Satiro a Mazara del Vallo - fra cui il frammento bronzeo di una zampa di elefante di epoca punico-ellenistica, un calderone bronzeo di epoca medievale, una selezione di anfore da trasporto di epoca arcaica, classica, ellenistica, punica, romana e medievale, e due cimeli di guerra, due cannoni in ferro provenienti da Torretta Granitola, da cui provengono tra l’altro alcuni capitelli corinzi e ionici.
Infine i ritrovamenti nei fondali di Pantelleria che hanno consentito la realizzazione di itinerari archeologici sottomarini, in particolare a Punta Tre Pietre, Scauri, Punta Li Marsi e Cala Tramontana.

"Il convegno - ha spiegato il vicesindaco di Campobello di Mazara, Calogero Giorgi - non a caso viene svoltola "Bambola" di Pantelleria qui nel borgo marinaro di Torretta Granitola. Ora che si sta concretizzando il progetto di utilizzo dell'ex Tonnara anche come spazio culturale,  la nostra idea è quella di far diventare il convegno sull’archeologia un appuntamento stabile per studiosi, studenti e semplici appassionati che annualmente faccia il punto sulle scoperte archeologiche marine". 

Tra gli ospiti: "Capitan Ciccio", ovvero Francesco Adragna, il comandante del peschereccio mazarese che nel 1988 nelle acque del canale di Sicilia ripescò il Satiro Danzante, la scultura attribuita a Prassitele e risalente al IV secolo d. C.; Franco Sferlazzo, l'editore mazarese che ha recentemente pubblicato il primo catalogo sulla scultura dal titolo "I Mille volti del Satiro Danzante"; il regista della Rai Vittorio Brusca, di cui sarà proiettato nel corso dei lavori il documentario dal titolo "I tesori sommersi delle archeo-navi".

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28 agosto 2004
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