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Una nuova legge sui parchi e le riserve siciliane

Dopo 33 anni dalla legge istitutiva dei parchi e riserve si punta a un testo unico

01 agosto 2014

Dopo le audizioni in commissione Ambiente dell'Assemblea regionale siciliana del 4 e del 18 giugno scorso è stato depositato dall'assessore al Territorio ed ambiente della Regione siciliana, Mariarita Sgarlata, il testo base di riforma della legge sui parchi e le riserve. Dopo 33 anni dalla legge istitutiva dei parchi e riserve, la Sicilia ritorna al centro del dibattito che sta impegnando il Parlamento nazionale su analoghi temi di riforma.

Si tratta di una specie di testo unico in materia di parchi, biodiversità e riserve, che affronta "in maniera innovativa tutti i temi connessi con la salvaguardia ambientale - spiega l'assessore -, coniugando la conservazione e la biodiversità in maniera intelligente con i temi connessi con lo sviluppo compatibile e ecosostenibile, valorizzando tutte le filiere produttive di qualità presenti nei territori tutelati e riconoscendo un ruolo centrale alle popolazioni locali nella gestione delle aree protette".

"Mi complimento per questo primo significativo passo avanti" dice Concetta Raia (Pd), la prima ad aver presentato, all'inizio di questa legislatura, un disegno di legge organico di riforma al quale si sono aggiunti poi quello dei M5S, primo firmatario Giampiero Trizzino, presidente della IV Commissione, e un terzo, prima firmataria Bernadette Grasso. "Finalmente - prosegue Raia -, si avrà modo di affrontare in maniera organica e compiuta un importante tema per il quale, fin dalla scorsa legislatura, con il collega Davide Faraone, ponemmo all'attenzione del Parlamento un analogo disegno di legge".

"Viva soddisfazione" esprime anche Bernadette Grasso, secondo la quale "la convergenza unitaria, in un confronto serio e costruttivo tra le diverse parti politiche e con i diversi soggetti istituzionali e del mondo associativo, è di buon auspicio per fare una buona legge utile all'ambiente e ai cittadini".

"Si apre la stagione delle riforme per le aree naturali protette - aggiunge Giampiero Trizzino -. Questo testo base è frutto di un clima parlamentare favorevole e di un primo confronto avviato in sede di commissione Ambiente con le diverse associazioni ambientaliste, degli agricoltori, le stesse associazioni venatorie e i rappresentati dei parchi".

A settembre, alla riapertura dei lavori parlamentari, assicura il pentastellato, il testo sarà incardinato e avrà "una corsia preferenziale per essere esitato quanto prima e portato alla discussione del parlamento. Certamente non mancheranno ulteriori confronti e saranno recepiti i contributi di tutti i soggetti istituzionali e del mondo associativo chiamati ad essere protagonisti di questa nuova stagione di riforme". Il presidente della commissione Ambiente precisa che "lo scheletro della legge dell'81 rimarrà inalterato, così come è emerso nelle precedenti audizioni; quello che ci proponiamo è aggiornare la norma alle rinnovate esigenze ambientali e alle direttive europee". [Adnkronos/Ign]

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01 agosto 2014
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