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Varata la Legge Urbani. L'Italia approva l'arresto per chi duplica e fa uso personale di certi file attraverso il Web

Per il ministro Giuliano Urbani questa è una ''legge pionieristica''

22 maggio 2004

Il ministro dei Beni culturali Giuliano Urbani ce l'ha fatta: pochi giorni fa al Senato il provvedimento che introduce anche la galera per chi duplica certi file via Internet è divenuto legge. La speranza degli oppositori, e tra questi il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana che ha ritirato quasi 750 emendamenti al provvedimento, è che il Governo faccia presto ciò a cui si è impegnato, cioè introduca, in una successiva legge, le correzioni ritenute necessarie.

La nuova Legge Urbani, che apparirà nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale, oltre al finanziamento pubblico per certe attività cinematografiche e sportive si scaglia a peso morto, come noto, contro il peer-to-peer o, meglio, l'uso che anche in Italia centinaia di migliaia di utenti ne fanno. L'introduzione della locuzione per trarne profitto sostitutiva di a fini di lucro, come noto, ha portato nel testo ormai approvato la possibilità di incorrere in sanzioni penali anche per chi fa esclusivamente uso personale di file protetti, a causa di precedenti interpretazioni in Cassazione su questa locuzione. Il testo completo del provvedimento è disponibile qui.

Hanno votato a favore tutti i partiti della Casa delle Libertà mentre si sono astenuti i Democratici di Sinistra, Margherita, UDEUR e SDI. Hanno votato contro soltanto i Verdi, Rifondazione comunista, Comunisti italiani e dipietristi.
Da segnalare che il provvedimento approvato dal Senato non è piaciuto a nessuno: da più parti si sono levate voci molto critiche, anche da partiti, come i DS, che hanno poi scelto l'astensione. Lo stesso Urbani nella sua replica ha dichiarato: "Chiedo al Senato il sacrificio di legiferare come tutti sappiamo che non si debba fare".

Come accennato, c'è una qualche prospettiva, però, che entro un certo numero di mesi entri in vigore una nuova legge che abolisca le misure sanzionatorie dell'articolo 1 del provvedimento Urbani, rimuova la tassa su masterizzatori e software di masterizzazione nonché tolga di mezzo l'obbligo di apporre un bollino, una "nota informativa", su tutti i materiali protetti da diritto d'autore circolanti in rete. Tutti obblighi che saranno nei prossimi giorni vigenti a tutti gli effetti.
La prospettiva di cui sopra è legata agli ordini del giorno approvati dal Senato che impegnano il Governo ad effettuare queste correzioni al più presto, con un provvedimento che dovrebbe iniziare l'iter già entro una o due settimane. Sebbene gli Ordini del giorno siano noti per non riuscire ad essere vincolanti, in questo caso sono stati appoggiati dai capigruppo ed è quindi lecito nutrire un qualche ottimismo.

Proprio a questo si appella peraltro il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, costretto a rinunciare ai 750 emendamenti presentati per il contingentamento dei tempi che avrebbe reso vano lo sforzo ostruzionistico che rappresentavano. Cortiana però li ha ritirati soltanto dopo l'esplicita dichiarazione con cui il ministro Urbani ha pubblicamente preso l'impegno per rimediare a quelle che lo stesso Ministro ha dichiarato essere "non poche pagliuzze" nel testo (contrapposte alle "travi", quali il finanziamento al cinema).
Secondo Cortiana "le nostre ragioni contro gli errori, contro i quali verdi si sono schierati fin dal primo momento, hanno convinto, finalmente, anche il ministro Urbani che in aula si è impegnato a presentare in un articolo apposito le necessarie correzioni nell'imminente provvedimento annuale recante interventi nel settore dei beni e delle attività culturali, che dovrebbe essere presentato martedì prossimo alle Camere". Cortiana si augura che "tutti quelli che hanno costruito questa battaglia insieme a noi" continuino a "fare pressioni sul Governo perché rispetti gli impegni presi".

Fonte: Punto Informatico

- Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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22 maggio 2004
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