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Via libera dell'Ue a nuove norme sulla gestione di rifiuti e scorie nucleari

Le norme adottate dal Consiglio europeo entreranno in vigore entro settembre. Intanto in Giappone...

20 luglio 2011

Via libera alle nuove norme Ue sulla gestione e lo smaltimento di scorie e rifiuti nucleari prodotti in Europa, che entreranno in vigore al più tardi entro settembre. Il Consiglio europeo ha infatti adottato ieri la direttiva proposta in materia dalla Commissione Ue lo scorso novembre, che prevede che tutti i paesi europei forniscano a Bruxelles, che potrà modificarli, piani nazionali precisi entro il 2015.
Se solo 14 su 27 stati membri hanno reattori nucleari sul proprio territorio, che danno quindi origine a combustibile esaurito, tutti i 27 producono invece rifiuti radioattivi, generati da diverse attività in vari settori come produzione elettrica, ricerca, medicina, industria e agricoltura. Con la nuova direttiva Ue, pur rimanendo responsabilità dei paesi, la gestione e lo smaltimento dei riufiuti e scorie nucleari d'ora in poi dovra avvenire all'interno di un quadro legislativo europeo ben preciso. Questo prevede che, al più tardi entro il 2015, gli stati definiscano programmi nazionali con scadenze precise per la costruzione di strutture per lo smaltimento, una descrizione delle attività necessarie per metterle in atto, una valutazione dei costi e una descrizione delle modalità di finanziamento. Tali informazioni dovranno essere aggiornate regolarmente, e la Commissione potrà intervenire se non riterrà i piani adeguati. Inoltre gli standard di sicurezza fissati dall'Aiea diventano legalmente vincolanti per tutti i 27, mentre tutte le informazioni in materia di rifiuti nucleari dovranno essere rese note al pubblico e ai lavoratori, che avranno la possibilità di partecipare effettivamente nel processo decisionale.

Le nuove norme di Bruxelles prevedono anche che due o più stati membri possano accordarsi per condividere l'utilizzo di una struttura di smaltimento in uno di questi. Esportare le scorie in paesi extra Ue sarà permesso solo in circostanze precise e a condizioni vincolanti: il paese terzo dovrà avere già operativo il sito di stoccaggio dei rifiuti nucleari nel momento in cui questi vengono spediti. Al momento, però, avverte Bruxelles, non esiste alcun sito geologico di questo tipo al mondo né ce ne sono in costruzione, mentre sono necessari almeno 40 anni per realizzarne uno. Inoltre le direttive Ue già esistenti vietano formalmente l'esportazione di scorie e rifiuti nucleari nei paesi di Africa, Pacifico, Caraibi e nell'Antartico.
"Questa è una conquista maggiore per la sicurezza nucleare in Europa", ha commentato soddisfatto il commissario Ue all'energia Guenther Oettinger. Secondo il responsabile di Bruxelles, infatti, ora "dopo anni di inazione, l'Ue per la prima volta s'impegna a disporre in modo definitivo dei rifiuti nucleari", diventando "la regione più avanzata per la gestione sicura delle scorie nucleari".

Intanto in Giappone, il governo giapponese ha deciso il bando della carne proveniente dalla prefettura di Fukushima, duramente colpita dalla crisi nucleare scoppiata in seguito al terremoto/tsnuami che ha devastato lo scorso 11 marzo le coste orientali nipponiche (LEGGI). Dal governo centrale è arrivato l'ordine di "bloccare il trasferimento di tutti i bovini" verso gli impianti di macellazione e confezionamento, ha dichiarato il governatore di Fukushima, Yuhei Sato. Ieri il ministro per la Sicurezza alimentare dei consumatori, Goshi Hosono, aveva già annunciato che probabilmente sarebbe stata "vietata la spedizione di manzo", dopo che la seconda catena di supermercati del Giappone aveva ammesso di aver venduto carne di capi di bestiame che avevano mangiato cibo contaminato. In un comunicato la Aeon Co aveva infatti rivelato nei giorni scorsi che a del bestiame della prefettura di Fukushima era stato dato mangime che presentava un livello di cesio radioattivo superiore ai limiti imposti dal governo.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Aki, Asca]

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20 luglio 2011
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