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Via Peppino Impastato. Via Pio La Torre. Via Antonino Caponnetto. Queste tre strade di Roma

A Roma i nomi di Impastato, La Torre e Caponnetto a tre strade, per non dimenticare il loro impegno e sacrificio

17 novembre 2004

Da qualche giorno tre strade della Capitale italiana portano i nomi di tre illustri e coraggiosi personaggi siciliani, esempi di indiscutibile umanità e moralità: Pio La Torre, Peppino Impastato e Antonino Caponnetto.
"Roma non dimentica. Da oggi questi nomi sono incisi nella memoria della città ed esprimono il
nostro profondo senso di gratitudine nei loro confronti". Così il sindaco di Roma Walter Veltroni, che nei giorni scorsi ha intitolato a Villa Paganini tre strade alla loro memoria, ha sottolineato l'importanza di ricordare la loro lotta per la giustizia, contro i poteri criminali.
Antonino Caponnetto
Il sindaco Veltroni ha ricordato che Pio La Torre, dirigente nazionale del Pci, fece approvare la legge per la confisca e il sequestro dei beni della Mafia, portando avanti una battaglia importante non solo per la Sicilia ma per tutto il Paese. Del giovane Peppino Impastato, come La Torre morto in un attentato mafioso, ha ricordato che "non ha avuto paura ad attaccare il boss Tano Badalamenti". Infine ha definito Antonino Caponnetto, il fondatore del pool antimafia in cui lavorarono Falcone e Borsellino, una "persona modesta, gentile, ma forte, che amava ripetere che ci sono valori, nella vita, per i quali si può anche non avere paura della morte".

Pio La TorreAlla cerimonia hanno assistito commossi i familiari delle vittime: Giuseppina La Torre, moglie del dirigente del
Pci, Elisabetta Caponnetto, moglie del magistrato, e Giovanni Impastato, che era in compagnia della moglie e dei figli, fratello di Peppino. C'erano anche l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Pietro Folena, l'avvocato Alfredo Galasso e Piero Marrazzo, insieme agli assessori capitolini Gianni Borgna e Liliana Ferraro. Presente anche l'attore Luigi Lo Cascio, il Peppino Impastato cinematografico nel film di Marco Tullio Giordana "I cento passi".
Peppino Impastato
"I ragazzi delle nuove generazioni devono conoscere la storia, devono sapere degli uomini che sono morti per la difesa della giustizia", ha detto Giuseppina La Torre. Elisa Caponnetto che si è rivolta al marito, chiamandolo "Nonno Nino", ha detto commossa: "vivrai in questo giardino, nella gioia dei bambini che giocano e la loro serenità è anche un po' merito tuo". Giovanni Impastato, che ha portato anche il saluto e il ringraziamento della madre rimasta in Sicilia, ha detto: "mantenere viva la memoria di questi uomini, che hanno scritto pagine importanti nella lotta alla mafia, è nostro dovere morale".

Fonte: La Sicilia


www.antoninocaponnetto.it

www.piolatorre.it

www.peppinoimpastato.com

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17 novembre 2004
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