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Braccia - e cervelli - restituiti all'agricoltura!

In Italia 56 mila giovani under 35 sono alla guida di imprese agricole, di questi più di 6600 sono siciliani

23 gennaio 2020
Braccia - e cervelli - restituiti all'agricoltura!

Fino a qualche generazione fa gli adulti, i padri, riferendosi ai loro figli, a quei giovani che sceglievano di intraprendere studi che li avrebbero portati lontani dalla terra - dietro cattedre o dentro uffici -, parlavano con certo dispregio di "braccia rubate all'agricoltura".
Oggi, invece, in Italia è in atto uno storico ritorno alle campagne con oltre 56 mila giovani under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario con uno straordinario aumento del +12% negli ultimi cinque anni.

I giovani italiani ritornano ai lavori agricoli...

Sono numeri che emergono da un'analisi di Coldiretti su dati Infocamere al terzo trimestre 2019 in occasione della recente consegna degli Oscar Green, il premio all'innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro con i giovani veri protagonisti italiani del Green Deal.

In Italia sono oltre 548 mila le aziende condotte da under 35 in tutti i comparti produttivi, dal commercio alla manifattura, dall'abbigliamento ai servizi, con il settore agricolo che - evidenzia la Coldiretti - vanta più del 10% del giovani che fanno impresa e creano lavoro.

In Italia è in atto uno storico ritorno alle campagne con oltre 56 mila giovani under 35 alla guida di imprese agricole...

Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

Scorcio di campagna ragusana - ph Giorgio Leggio
Foto di Giorgio Leggio - flickr photos, CC BY-SA 2.0

Un altro dato sorprendentemente positivo è quello che vede la Sicilia e i suoi giovani al primo posto in Italia per numero di aziende agricole gestite da under 35. Delle oltre 56 mila già citate, ben 6.673 sono quelle guidate da giovani siciliani

Un'attrazione verso la terra che riguarda, comunque, il Sud in generale, infatti, per numero di imprese la Sicilia è seguita dalla Campania (6.255 aziende) e dalla Puglia (5.306).

Secondo un'indagine Coldiretti/Ixè, oltre otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura...

"La rinnovata attrattività della campagna per i giovani - sottolinea Coldiretti - si riflette nella convinzione comune che l'agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Non è dunque un caso che oltre otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura secondo l'indagine Coldiretti/Ixè".

Tra i giovani under 35 che hanno deciso di intraprendere un percorso lavorativo nell'agricoltura, sono tanti quelli provenienti da altri settori, i cosiddetti "agricoltori di prima generazione", e tra questi un'altissima percentuale è laureata.

E se tra i giovani imprenditori agricoli c'è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna. Sono i cosiddetti agricoltori di prima generazione, e tra questi nuovi giovani imprenditori della terra, ben la metà è laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima.

Ed è rilevante tra i giovani imprenditori anche la presenza femminile che sfiora 1/3 del totale (32 per cento) secondo una analisi Coldiretti/Ixè

È in atto dunque un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale il mestiere della terra non è più considerato l'ultima spiaggia di chi non ha un'istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite.

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23 gennaio 2020
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