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Gran finale per il Radicepura Garden Festival

Sabato 21 ottobre, la giornata di bilancio dell’evento internazionale che si è svolto per sei mesi a Giarre

18 ottobre 2017
Gran finale per il Radicepura Garden Festival

"A New Green Scenario": un importante obiettivo raggiunto e allo stesso tempo una nuova prospettiva per il futuro. È questo il titolo dell’evento finale di Radicepura Garden Festival, la manifestazione internazionale dedicata al garden design e all’architettura del paesaggio del Mediterraneo ideata da Mario Faro e organizzata dalla Fondazione Radicepura.
Dopo sei mesi esatti dall’inaugurazione, avvenuta lo scorso 21 aprile, il Garden Festival - situato a Giarre, a pochi chilometri di Catania - si conclude con lo stesso stile culturale che lo ha contraddistinto in questo lungo arco temporale: la celebrazione del paesaggio come valore di sviluppo per il territorio e il turismo, da un lato attraverso il confronto istituzionale tra autorità governative, mondo accademico e scientifico, ed esperti mondiali del settore; dall’altro grazie al totale ed emozionante coinvolgimento dell’arte, nelle sue diverse forme.

A questa prima edizione hanno partecipato, facendo vivere il festival con la realizzazione di giardini site-specific, quattro tra i più importanti garden designer di fama internazionale: il paesaggista francese Michel Péna con un "Jardin Parfumé"; l’architetto del paesaggio Stefano Passerotti con il suo "Evaporazione Mediterranea"; il designer arabo-londinese Kamelia Bin Zaal con "Amity"; il paesaggista inglese James Basson con "Arethusa and Alpheus". In questo lungo arco di tempo è stato possibile poi ammirare altri sei giardini realizzati da giovani paesaggisti selezionati tramite un bando internazionale e provenienti da Spagna, Turchia, Italia, Francia e Uruguay.
Oltre ai dieci giardini, Radicepura ha ospitato quattro particolari installazioni vegetali: a Giarre si è potuta ammirare l’"Anamorfosi" di François Abélanet, una creazione artistica-botanica realizzata per la mostra Jardins d'Orient; il "Giardino Italia", una sagoma dello stivale allestita con le piante che rappresentano la biodiversità italiana, opera dell’Università degli Studi e l’Orto Botanico di Padova; il "Giardino della Dieta Mediterranea", ideato dallo studio Coloco, e infine l’omaggio alla Sicilia e al rapporto tra l’Etna e il mare, "La Macchia" di Donatello Chirico, uno spazio attrattivo-ricreativo dove ogni visitatore ha avuto la possibilità di dipingere la propria macchia indelebile su una tela.

Il Giardino d'Italia

Sabato 21 ottobre dunque, avrà inizio la giornata finale che sarà scandita da una serie di appuntamenti di alto livello. Il programma esordirà con gli interventi dei due garden designer inglesi James Basson e Sarah Eberle, recentemente premiati al Chelsea Flower Show di Londra. Poi si proseguirà con "un’agorà mediterranea", all’interno della quale si svilupperà un ciclo di conferenze, panel e riflessioni dedicate al tema del paesaggio.
Durante l’agorà mattutina prenderà la parola anche l’artista Emilio Isgrò, che - nel pomeriggio - inaugurerà in anteprima mondiale la sua opera annunciata "Il Sogno di Empedocle", scultura realizzata appositamente per il Radicepura Garden Festival, dove rimarrà in esposizione permanente. Un’installazione che restituirà ai visitatori il mito di Empedocle e del suo sandalo di bronzo eruttato dall’Etna.

L'Anamorfosi di François Abélanet

In serata altri due momenti clou: la cena di beneficenza con gli chef stellati Gennaro Esposito e Pietro D’Agostino a sostegno del progetto solidale "La Casa di Toti", in cui saranno ripercorsi i momenti più significativi del Garden Festival che per sei mesi ha richiamato nel Parco botanico di Radicepura migliaia di visitatori provenienti da tutti i continenti; poi il concerto di Myles Sanko, stella della "soul music" britannica.

- www.radicepurafestival.com/it/

Foto Radicepura (crediti Matteo Carassale)

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18 ottobre 2017
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