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Il nuovo anno si saluterà stappando uno spumante italiano

Siccome nel mondo si brinda sempre più italiano, noi vi consigliamo quattro spumanti made in Sicily

27 dicembre 2017
Il nuovo anno si saluterà stappando uno spumante italiano

Spumanti italiani protagonisti a Natale e Capodanno! Durante queste feste, nel nostro Paese verranno stappate 66 milioni di bottiglie di spumanti italiani (+6% sul 2016; bottiglie da 0,75l), mentre all'estero 174 milioni (+11%).
Dai dati dell'Osservatorio del Vino, su stime Ismea, emerge che il comparto nazionale dei vini spumanti chiuderà il 2017 con una produzione di circa 671 milioni di bottiglie (5,032 mln di hl, +9% sul 2016) ed un export di 3,7 milioni di ettolitri (quasi 500 milioni; bottiglie da 0,75l) se fosse confermato il trend gennaio-settembre dell'anno. Insomma, anche quest'anno, i vini spumanti italiani sono stati protagonisti del Natale e, più in generale, delle festività.

Da evidenziare l'incremento dei consumi sul mercato interno, che ci porta a due considerazioni molto significative: l'economia interna è in ripresa e i consumi sono favoriti da un clima di maggior fiducia; il consumatore sta facendo notevoli passi avanti in termini di crescita culturale nei confronti della qualità che siamo in grado di offrire, che ci fa ben sperare per il futuro di tutto il vino italiano.
L'export di vini spumanti italiani continua a crescere a doppia cifra e, secondo i dati Eurostat, l'Italia è leader tra i paesi Ue per la quantità di vini spumanti esportati (335 milioni di litri nel 2016, il 45% del totale delle esportazioni degli Stati membri dell'Ue). Tra i paesi terzi, gli Stati Uniti sono la destinazione principale con 114 milioni di litri, e rappresentano il 41% delle esportazioni totali extra Ue (279 mln litri nel 2016). Staccati il Giappone (26 milioni di litri, oltre il 9%) e la Russia (25 milioni di litri, quasi il 9%).

Quattro spumanti siciliani con i quali salutare il nuovo anno
I vini dell’isola più grande del Mediterraneo sono spesso forti, alcolici, potenti, frutto di una terra baciata dal sole dove le temperature - anche in inverno - non sono mai eccessivamente basse. Sorprendono i bianchi siciliani: dal Catarratto e dal suo complesso varietale (Grillo e Inzolia) per freschezza e mineralità, agli Chardonnay esotici e sontuosi che questa terra sa tirare fuori, così come i raffinati vini rossi dell’Etna, spesso messi a confronto con i vini francesi di Borgogna. Proprio sull’Etna vengono coltivate le uve tradizionali più adatte alla spumantizzazione: Carricante e Nerello Mascalese. Di seguito vi vogliamo consigliare quattro spumanti siciliani con i quali sarà un vero piacere dare il benvenuto al 2018.

Murgo Brut - È uno spumante legato al terroir ottenuto da solo Nerello Mascalese che nasce nella tenuta San Michele (CT). Del 1990 è il primo spumante Murgo ottenuto da uve raccolte prima della completa maturazione. Il vino ottenuto viene affinato per otto mesi in serbatoi di inox fino alla ripresa di spuma la primavera successiva alla vendemmia, segue la fermentazione in bottiglia per due mesi con lieviti selezionati quindi la maturazione per 24/30 mesi, remuage sur pupitre, degorgement e dosaggio per ottenere uno spumante succoso, agrumato e fresco sia al naso che in bocca dalla buona sapidità e persistenza che sa lasciare una sensazione vellutata con una sferzata di gusto.

Noblesse di Benanti - Prende vita sempre sulle pendici dell’Etna, versante di nord est, ma viene fatto con il 90% di uva Carricante e il restante da vitigni autoctoni. Le viti hanno più di ottanta anni di età in parte a piede franco ed è questo uno dei segreti della suadenza di questo spumante dalla veste giallo paglierino dai riflessi verdi, naso che si tuffa nei fiori di zagara e nella frutta estiva coltivata su suolo vulcanico. Bocca armonica, fresca e aromatica dotata di notevole persistenza.

Duca di Salaparuta Brut Riserva - È costituito da uve Grecanico e Chardonnay coltivate in alta collina su suolo calcareo a Casteldaccia (PA) dove l’escursione termica tra il giorno e la notte permette la perfetta maturazione delle uve e del loro corredo terpenico. Si utilizza solo la prima frazione del mosto fiore che viene fatto fermentare a basse temperature per poi applicare il metodo charmat lungo facendo rimanere il vino per sei mesi sui propri lieviti in autoclave. Il colore di questo spumante è giallo paglierino con riflessi verdi, naso che odora di crosta di pane e frutta; la bocca si riempie di piacevole freschezza rilasciando note evolute.

Mira di Porta del Vento - Viene prodotto nella zona dell’Alcamo DOC e del Monreale DOC in Contrada Valdibella Camporeale Palermo, dove il terreno è sabbioso-roccioso. Qui la coltivazione è biologica certificata e si utilizzano preparati biodinamici; l’azienda fa parte di VinNatur. Mira è ottenuto da una base di Catarratto con aggiunta del primo mosto della vendemmia successiva, segue permanenza sui lieviti indigeni per 18 mesi prima della sboccatura. Il colore è oro intenso, il naso mielato e fruttato con ricordi di tabacco da pipa, in bocca è coinvolgente e persistente senza nessuna forzatura acida ma continui rimandi aromatici che richiamano il paesaggio e la vegetazione siciliana.

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27 dicembre 2017
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