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In Sicilia alcune tappe della Rotta di Enea

Il mitico viaggio, tra archeologia e natura, è stato ufficialmente riconosciuto Itinerario culturale europeo

26 gennaio 2022
In Sicilia alcune tappe della Rotta di Enea
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"Canto le armi e l'eroe che per primo per volere del destino giunse esule dalle spiagge di Troia in Italia e ai lidi lavini, dopo essere stato molto sbattuto, sia per terra che per mare, per volere degli dei".

È così che Virgilio inizia a raccontare l'epico viaggio dell'esule Enea in fuga, che, dopo aver salvato dalle fiamme di Troia il padre Anchise e il figlioletto Ascanio, è destinato a fondare una nuova stirpe al di là del mare, lasciando su coste e città il segno del suo passaggio e sopravvivendo nei secoli al mito, alla storia e ai versi dei poeti.

La mappa della Rotta di Enea

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Proprio La Rotta di Enea, il mitico viaggio dell'eroe troiano, già nominato nel 2021 dal Consiglio d'Europa 45/o itinerario culturale europeo, ha ricevuto all'inizio di quest'anno il riconoscimento ufficiale da parte dell'Istituto Europeo degli Itinerari Culturali.

L'itinerario, promosso nel 2018 dall'Associazione Rotta di Enea, attraversa i paesaggi del Mediterraneo, partendo dalla Turchia per arrivare in Europa, seguendo la mappa dell'Eneide di Virgilio. Sono cinque i Paesi interessati (Turchia, Grecia, Albania, Tunisia e Italia) e 21 le tappe principali, tra queste quelle siciliane: l'Etna e le Isole dei Ciclopi, e poi Trapani, Erice e Segesta.

L'ISOLA DEI CICLOPI E L'ETNA

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"Frattanto il vento e il sole ci lasciano stanchi, e ignari della rotta arriviamo alle spiagge dei Ciclopi. il porto, al riparo dei venti, è immoto e vasto; ma accanto l'Etna tuona di orrende rovine, e talvolta vomita nel cielo una nera nube, fumante d'un turbine di pece e di ardenti faville, e solleva globi di fiamme e lambisce le stelle talvolta scaglia eruttando rocce e divelte viscere del monte, e agglomera con un mugghio nell'aria pietre liquefatte, e ribolle dall'infimo fondo." - Eneide, III, 568-577

La Sicilia ha un ruolo centrale nel viaggio di Enea. Con i suoi uomini, dopo essere sfuggiti al pericoloso vortice di Cariddi, sbarcano sulle Isole dei Ciclopi (piccolo arcipelago situato di fronte ad Acitrezza), dominato dalla minacciosa mole dell'Etna. Fosche nubi di fumo preannunciano che il vulcano è in eruzione: rifugiati in un bosco dove passano la notte, Enea e i compagni assistono al grandioso e spaventoso spettacolo del vulcano.

Polifemo che insegue la flotta di Enea - Acquaforte di Giuseppe Maria Mitelli (1663)

Al'alba i troiani incontrano un uomo terrorizzato e coperto di stracci: è il greco Achemenide, dimenticato in quel luogo da Ulisse nella furia della partenza. L'uomo, rievocando la mostruosa crudeltà di Polifemo, esorta i troiani a fuggire. E infatti il Ciclope appare, gigantesco e orribile, con l'unica occhiaia vuota e sanguinante: Enea e i suoi si precipitano alle navi, portando con sé Achemenide, e in preda allo spavento prendono il largo...

TRAPANI, ERICE E SEGESTA

L'arrivo di Enea a Depranon, Trapani

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"Di qui mi accoglie il porto e la spiaggia che non dà gioia di Drepano. Qui spinto da tante bufere di mare, ahimè, perdo il padre, sollievo di ogni affanno e sorte, Anchise" - Eneide III, 707-710

Dopo la fuga precipitosa dalle Isole dei Ciclopi, rasentando la costa sud-occidentale le navi troiane entrano nel porto di Drepanon (Trapani): qui muore Anchise. L'anno successivo, dopo la lunga sosta a Cartagine, i troiani approdano nuovamente a Drepanon, dove vengono celebrati i giochi in memoria di Anchise.

Il Teatro e il Tempio di Acesta, Segesta

Intanto un gruppo di donne, stanche del lungo peregrinare, incendia alcune delle navi: Enea decide così di lasciare in Sicilia quanti non vogliono proseguire, anziani, donne e bambini, e per loro viene fondata la città di Acesta (Segesta) e un tempio a Venere Ericina, nonché un luogo di culto per Anchise.

Il teatro delle vicende è l'angolo più occidentale, dove abitava il popolo degli Elimi, i cui centri principali furono Segesta, Entella ed Erice, della quale Drepanon era il porto.

Il Castello di Venere, Erice

La Rotta di Enea unisce oggi le sponde della Turchia, della Grecia, della Tunisia, dell'Albania e dell'Italia con i loro territori simbolo della ricchezza dell'identità Europea. Essa può promuovere una ripresa del turismo e degli scambi economici e culturali come occasione di conoscenza, d'incontro, di consolidamento dei valori europei e universali valorizzando la ricchezza delle diversità.

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26 gennaio 2022
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