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Viaggio alle origini del Capodanno

Pare che il Capodanno abbia le sue origini in Mesopotamia, nella lotta fra il dio Marduk e la dea Tiamat...

29 dicembre 2023
Viaggio alle origini del Capodanno
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Il nuovo anno è arrivato! A lui diamo un benvenuto a braccia aperte con l'auspicio - banale ma obbligatorio dirlo - sia un anno buono in cui si risolvano conflitti e brutture. Noi ci speriamo tanto, e per aggraziarci questo neonato 2024 siamo pure pronti ad utilizzare tutte le usanze e i rituali scaramantici utili per attirare la buona sorte.

Magari qualcuno ci prenderà per stolti, ma per certo non faremmo niente di esattamente nuovo, se si vanno a conoscere le origini di questo festeggiamento, entrato nella tradizione popolare e osservata sia da chi si ritiene religioso che da chi afferma di non esserlo. In realtà questa festa, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, visto le forti connotazioni di natura pagana, ha molto a che vedere con la religione...

Il dio babilonese Marduk e la dea del caos Tiamat

Pare che il Capodanno abbia le sue origini in Mesopotamia, sin dai remoti giorni del II millennio a.C. I mesopotamici credevano che l'universo fosse nato dopo una violenta lotta fra il loro dio Marduk e la dea del caos Tiamat. La vittoria andò a Marduk, il quale, con la forza, impose l'ordine sul caos.

Drago Mushhushshu, simbolo del dio Marduk - ph Sailko
Drago Mushhushshu, simbolo del dio Marduk, foto di Sailko - Opera propria, CC BY 3.0

Ogni anno la sua impresa era commemorata all'arrivo delle piogge portatrici di vita. Dato che il re rappresentava l'ordine, per circa 11 giorni egli si ritirava, e la popolazione ricreava letteralmente il caos bevendo, permettendo agli schiavi di insultare i padroni e commettendo atti immorali.

Le "Sette Tavole della Creazione", l'Enûma Eliš ("Quando in alto"), è un poema teogonico e cosmogonico, in lingua accadica, appartenente alla tradizione religiosa babilonese.

Per quella particolare occasione, tutti gli dei babilonesi erano portati in città e partecipavano ad una solenne processione, per aiutare Marduk a vincere la battaglia contro Tiamat. La grande battaglia veniva rivissuta attraverso la lettura pubblica dell'Enuma elish, l'epopea della creazione che ne narrava la storia. In quelle occasioni era normale assistere a riti di esorcismo e altre usanze esoteriche nel tentativo di scacciare gli spiriti maligni che turbavano l'armonia.

Nuovo regno, la dea Hathor (a sinistra) accoglie Seth I, dalla valle dei Re, 1294-1279 a.C. ca. - Museo del Louvre

Si trovano cenni alla celebrazione del Capodanno anche tra gli antichi Egizi. Qui la protagonista diventava Hathor, la dea dell'amore e della gioia, della musica e della danza. Divenuta in seguito la regina dei morti, aiutava questi ultimi a raggiungere il cielo con una scala.

Hathor era per gli antichi egizi la dea della gioia, dell'amore, della maternità e della bellezza. Era comunemente raffigurata come una vacca con il disco solare, provvisto di ureo, fra le corna.

Il giorno di Capodanno era l'anniversario della sua nascita ed era celebrata con grandi feste. Prima dell'alba le sacerdotesse portavano fuori sulla terrazza l'immagine di Hathor per esporla ai raggi del sole nascente. Il tripudio che seguiva era un pretesto per darsi ad una vera e propria orgia, e il giorno si concludeva fra canti e vino.

Giano bifronte (anno vecchio e anno nuovo) - Ferrara

Di qui le celebrazione portate in auge poi dal popolo romano. Nell'antica Roma il primo dell'anno era dedicato a Giano il sacro dio bifronte. Tale divinità si diceva avesse due facce e due fronti: l'una rivolta indietro verso il passato e l'altra rivolta avanti verso il futuro.

Ecco perché Giano era considerato il dio dei passaggi e delle porte, degli inizi e dei termini e da qui il nome gennaio. Anche in questo caso, l'inizio dell'anno nuovo assumeva un significato religioso mescolato però ad una sregolatezza ed a festeggiamenti sfrenati in onore di questa divinità romana.

Capodanno è una celebrazione che sembra senza alcuna connotazione religiosa, ma che invece ha dimostrato attraverso il tempo di trovare le sue origini proprio in ricorrenze religiose antichissime

Con il Capodanno, quindi, ci troviamo di fronte ad una celebrazione che sembra senza alcuna connotazione religiosa, ma che invece ha dimostrato attraverso il tempo di trovare le sue origini proprio in ricorrenze religiose antichissime. Basti pensare all'utilizzo di "mortaretti" e altre fonti di rumore che, a parer di alcuni, emulerebbe proprio l'usanza di fare del chiasso per scacciare gli spiriti maligni.

In Finlandia c'è l'usanza di gettare nell'acqua stagno fuso allo scoccare della mezzanotte...

In Finlandia c'è l'usanza di gettare nell'acqua stagno fuso allo scoccare della mezzanotte, proprio quando arriva l'anno nuovo. Poi, guardando la forma che si crea o l'ombra gettata da quella forma, tutti cercano di indovinare cosa ha in serbo l'anno nuovo.

Le "Colonne della Vita" nell'antica città maya di Mitla, in Messico

In Messico, il primo gennaio, moltitudini di persone visitano le "Colonne della Vita" nelle rovine dell'antica città maya di Mitla. I visitatori usano circondare le colonne di pietra con le braccia, e stabilendo quanto spazio c'è fra le mani tese misurando con le dita, si suppone che corrisponda al numero di anni di vita della persona che abbraccia la colonna.

Tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio i giapponesi hanno l'abitudine di inviare cartoline d'auguri di buon anno (年贺状 nengajō) ad amici e parenti. I giapponesi inviano queste cartoline in modo che arrivino ai rispettivi destinatari il 1º gennaio.

In Giappone è comune preoccuparsi molto del primo sogno fatto per l'anno nuovo, perché si pensa che riveli ciò che accadrà durante l'anno avvenire. Per assicurarsi un bel sogno i giapponesi comprano amuleti e speciali foglietti su cui è scritta la buona sorte. Tutto questo ci rammenta i tentativi degli antichi babilonesi di indovinare il futuro il primo giorno dell'anno.

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29 dicembre 2023
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