Nero d'Avola e Grillo verso la Doc Sicilia
Le due varietà di uva più note della Sicilia, destinate a lasciare l'Igt Terre Siciliane
Nero d’Avola e Grillo verso la Doc Sicilia: ecco tutte le conseguenze
di Nino Amadore (FOOD24 - Il Sole24ORE, 7 Marzo 2016)
Nero d’Avola e Grillo, le due varietà di uva più note e rappresentative della Sicilia, sono destinate a lasciare l’Igt Terre Siciliane per approdare sotto il cappello della Doc Sicilia. Almeno questo è l’auspicio e il progetto del Consorzio della Doc Sicilia. Sabato scorso una cinquantina di soci del Consorzio, che rappresentano il 70% del vino prodotto nell’isola, riuniti in assemblea ne hanno discusso a lungo e alla fine hanno avviato l’iter mettendo in moto la procedura per la modifica al disciplinare della Doc Sicilia puntando a recepire di fatto quanto è stato proposto per l’Igt Terre Siciliane. Si tratta, ovviamente, solo dell’inizio di un percorso burocratico in cui sarà successivamente coinvolto il Comitato nazionale vini, poi gli uffici di Bruxelles e ancora la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
«Ad ispirare queste scelte - scrive il giornale online Cronache di Gusto diretto da Fabrizio Carrera, che ha anticipato la notizia - probabilmente l’esempio del Veneto che sta facendo un percorso analogo col Pinot Grigio, ma anche i tentativi di Bruxelles (per ora stoppati) di liberalizzare l’uso del nome dei vitigni».
Il cambiamento operativo dalla vendemmia 2017 - Se tutto andrà liscio dunque (se per esempio non vi saranno ricorsi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale), con la vendemmia del 2017 chi vorrà produrre Nero d’Avola o Grillo e soprattutto dichiararlo in etichetta lo potrà fare solo come Doc Sicilia o delle altre Doc presenti. Un cambiamento di non poco conto perché in questo caso i produttori dovranno adeguarsi ai disciplinari e, se vi sono, alle erga omnes, le altre regole presenti nel disciplinare. In alternativa i produttori potranno sempre imbottigliare con l’etichetta Igt Terre Siciliane ma non potranno indicare se si tratta di Nero d’Avola o Grillo, rinunciando dunque al grande valore commerciale che hanno questi due vitigni. Una modifica non priva di conseguenze commerciali e industriali soprattutto per chi si occupa solo di Igt o vende vino sfuso: se passeranno le modifiche proposte chi oggi imbottiglia Igt Terre Siciliane a partire dal 2017 dovrà classificarlo come Doc Sicilia. E anche in questo caso non mancano le complicazioni: se l’azienda non è infatti tra quelle che a suo tempo hanno ottenuto la deroga per l’imbottigliamento fuori zona non potrà imbottigliare liberamente dove vuole e nel caso voglia continuare a lavorare con questi vini dovrà farlo in Sicilia.
24 milioni di bottiglie Doc Sicilia - Certo rinunciare al business non è facile anche perché i numeri, forniti dall’Istituto regionale vite e olio che è ente controllore e certificatore della Doc Sicilia, parlano chiaro: nel 2015 la Doc Sicilia ha toccato 24.131.037 bottiglie con un incremento del 23,22% rispetto alle 19.583.963 bottiglie dell’anno precedente. Con l’Igt Terre siciliane nel 2015 sono state prodotte 178 milioni di bottiglie, quasi dieci milioni di pezzi in più rispetto al 2014 e un incremento del 5,88 per cento. Il solo Nero d’Avola prodotto con il marchio Igt nel 2015 (tra varietale e bivarietale) è arrivato a 67 milioni di bottiglie mentre il Grillo si è fermato, si fa per dire, a 15 milioni di bottiglie.